Faccio seguito al mio post precedente, in cui ho evidenziato la pericolosità dell’attività sismica che, da quasi 5 mesi, sconvolge gli abitanti di Lazio, Umbria e Marche e che non sembra accennare ad una tregua, anzi…
Questo comportamento della Terra (mai visto nei secoli scorsi), conferma che siamo entrati nel cosiddetto “millennio geologico”, relativamente alle faglie del Centro Italia, che porterà a continui terremoti, forti, per decenni. L’ultimo (Magnitudo 4.1) si è registrato la scorsa notte e in una zona in Umbria sino ad ora non interessata dallo sciame noto. Se questa reazione a catena non si arresterà, si solleciteranno altre nuove faglie a riposo e gli effetti saranno devastanti!
Completo, comunque, il riepilogo dei dati circa l’attività sismica nel 2016 (raccolti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), che rende sufficientemente l’idea di ciò che sta avvenendo nel sottosuolo.
- Nel 2016 (anno del terremoto in Lazio, Umbria e Marche) si sono registrate 53.116 scosse sismiche (44.911 solo dal 24 agosto) di cui 1.117 superiori a M 3.0 (999 dal 24 agosto), 72 superiori a M 4.0 (61 dal 24 agosto), 6 superiori a M 5.0 e 2 superiori a M 6.0 (tutte dal 24 agosto).
Per chiudere invito tutti a leggere in proposito l’asettico post dell’INGV. Desta spavento soprattutto il grafico delle attività con la relativa curva di tendenza.